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CMO Outlook: Guida al 2026

Scopri come i CMO stanno affrontando le sfide più grandi del 2026—dalla pressione sul ROI all'integrazione dell'IA—trasformando la disruption in crescita.

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CMO Outlook: Guida al 2026

Scopri come i CMO stanno affrontando le sfide più grandi del 2026—dalla pressione sul ROI all'integrazione dell'IA—trasformando la disruption in crescita.



Marta Cyhan-Bowles

Se l’ultimo decennio è stato caratterizzato da una forte discontinuità, il 2025 non ha fatto che accentuare questa tendenza. I CMO si trovano ad affrontare una nuova ondata di incertezza, segnata da politiche commerciali mutevoli, tensioni geopolitiche e la minaccia imminente di un rallentamento economico, che li costringe a ricalibrare le strategie in tempo reale.

Anche i consumatori si sono adattati ad una “nuova normalità”, dove la cautela è diventata la regola. Gli shopper sono più selettivi e più esigenti nei confronti dei brand: cercano di massimizzare il proprio budget mentre anticipano la prossima disruption. Questo cambiamento esercita una pressione costante sulle organizzazioni, chiamate a trovare un equilibrio preciso tra valore, fiducia e qualità. I responsabili Marketing si trovano al centro di questa equazione, con il compito di fornire risultati in un ambiente in cui le aspettative sono elevate e le risorse limitate.


Sono finiti i tempi in cui l’allocazione del budget si basava sul giudizio. Oggi è tutto molto più guidato dai dati, e ogni singolo dollaro viene analizzato con molta più attenzione rispetto al passato.»

-Mark Cooper, Global SVP, Marketing Operations and Portfolio Management, Coty

Ogni centesimo investito in Marketing è ora sotto la lente. Con le organizzazioni che cercano di ridurre i costi e i budget di marketing spesso nel mirino per i tagli, i CMO si trovano in una posizione critica: dimostrare il proprio valore strategico nel generare awareness e crescita, garantendo al contempo una fedeltà duratura al brand. Non basta spendere con saggezza: occorre dimostrare l’impatto.

La pressione è palpabile: il 74% dei CMO dichiara di essere sottoposto a maggiori controlli per dimostrare il ROI del marketing. Allo stesso tempo, però, solo il 34% afferma di dover lavorare più duramente di altre funzioni aziendali per assicurarsi il budget e solo il 38% ritiene che il proprio brand sia più colpito dall’attuale contesto economico rispetto ai competitor—segno di una consapevolezza che le sfide attuali sono universali.

A complicare ulteriormente il quadro, l’esplosione dei dati: mai come oggi i CMO hanno a disposizione enormi quantità di informazioni, mentre il mix crescente di canali off-platform (social, programmatic) e on-platform (retail media networks, o RMN) aggiunge complessità. I leader marketing devono integrare fonti di dati frammentate in una visione unica e attuabile, capace di generare valore cross-funzionale e ottimizzare gli investimenti verso i canali più performanti.

Stanno raccogliendo la sfida?

Dati, decisioni e ricerca del ROI

Per rispondere a questa domanda, NIQ ha intervistato oltre 250 CMO e senior decision maker del Marketing di aziende influenti in diverse regioni, settori e dimensioni organizzative, ottenendo informazioni su come stanno:

  • Adattandosi ai cambiamenti comportamentali dei consumatori
  • Gestendo la misurazione delle performance, del ritorno sull’investimento (ROI) del marketing e di quello sulla spesa pubblicitaria (ROAS)
  • Affrontando ecosistemi di canale sempre più complessi con team più snelli
  • Valutando l’integrazione dell’AI per aumentare l’efficienza

Dai risultati dei sondaggi e dalle interviste qualitative emerge che i leader del Marketing stanno navigando in un contesto pieno di contraddizioni.

  • I CMO sono fiduciosi ma hanno poco margine di errore. Nonostante i venti contrari, i CMO si dicono ottimisti sulla crescita. Tuttavia, i tagli diffusi ai budget impongono loro di far valere ogni euro e dimostrare i risultati ottenuti. Questo ha portato a una forte spinta verso il digitale, ma l’approccio omnicanale rimane imprescindibile
  • I CMO hanno molti dati, ma poco connessi. La proliferazione dei canali media offre opportunità senza precedenti per coinvolgere i consumatori, ma i walled garden, le normative sulla privacy e le piattaforme scollegate accentuano la frammentazione dei dati—la principale barriera che impedisce ai CMO di sfruttare appieno gli insight e tradurli in valore per team, colleghi e leadership.
  • I CMO si trovano di fronte a una crescente tensione: difendere il Brand o puntare sulla conversione più efficiente? Con consumatori sempre più orientati al valore e la crescente pressione delle private label, difendere la posizione premium del brand è cruciale. Eppure cresce la spinta a concentrare i budget sul fondo del funnel, con il rischio di compromettere l’equity di lungo periodo.
  • I CMO devono dimostrare di essere degli innovatori dell’IA – quando la tecnologia è già presente da anni. L’intelligenza artificiale ha da tempo alimentato silenziosamente l’ottimizzazione, il targeting e l’automazione del marketing. Ora però i CMO devono dimostrare utilizzo e impatto. La vera frontiera non è adottare l’AI, ma investire in modo strategico per potenziare il tech stack esistente, accelerare gli insight e collegare direttamente l’AI al ROI.

Mentre i leader affrontano queste sfide collettive, il report NIQ CMO Outlook: Guida al 2026 si propone come una bussola strategica, fornendo chiarezza, benchmark e previsioni per guidare decisioni di investimento più intelligenti e sbloccare la crescita nel prossimo anno e oltre.