Da diversi mesi il carovita è al centro delle preoccupazioni degli italiani: a partire dal 2021 l’aumento dei prezzi ha infatti fatto correre l’inflazione percepita portando ad un vero e proprio allarme nelle famiglie italiane
Secondo le rilevazioni GfK, tuttavia, nelle ultime settimane il trend si è stabilizzato, tanto nelle percezioni sul presente, quanto nelle prefigurazioni sul futuro.
Il Tracking continuativo attivato da GfK per fornire aggiornamenti periodici su come gli italiani vivono l’emergenza carovita evidenzia infatti come 83% degli italiani percepisca oggi un aumento negli ultimi 3 mesi dei prezzi (dati riferiti alla settimana dal 21 al 28 ottobre); il dato è sostanzialmente stabile (era 84% nella settimana 13-20 ottobre); per quello che riguarda la quota di italiani che si aspettano un ulteriore aumento nei prossimi mesi, il dato è in leggero calo (-4% ultima settimana)
Non possiamo certo parlare di allarme cessato, ma sono segnali confortanti che indicano quanto meno un primo parziale assestamento del quadro.
Un altro dato interessante che emerge dal Tracking è quello relativo ai prodotti e servizi che – nella percezione dei consumatori – hanno visto un incremento di prezzo maggiore negli ultimi mesi. Anche in questo caso, i dati più recenti indicano alcuni scostamenti significativi rispetto a quanto rilevato nei mesi scorsi.
Come si può vedere dal grafico qui sotto, infatti, i carburanti rimangono al primo posto in quanto a rincari, ma a fine ottobre il dato risulta in calo rispetto a quanto rilevato nel corso dell’estate 2022. Al secondo posto tra le categorie in cui i prezzi sono aumentati maggiormente sono le bollette dell’energia (luce, gas, riscaldamento), stabili rispetto all’estate.
Queste due categorie – le prime ad aver registrato consistenti rincari– sembrano per ora aver rallentato la crescita; continuano invece ad aumentare altri prodotti i cui prezzi sono stati trainati dai costi dell’energia. Rispetto all’estate 2022, risultano in particolare in ulteriore significativa crescita i prezzi dei ristoranti, dei prodotti per la casa, delle spese sanitarie, dei prodotti per il benessere, l’igiene e la cura della persona, quelli dell’abbigliamento e dei mezzi pubblici.
Stabili invece gli alimentari, al terzo posto nella classifica dei prodotti che hanno subito i maggiori rincari.
GfK continuerà a monitorare questi indicatori anche nelle prossime settimane: sarà interessante seguirne l’evoluzione con l’avvicinarsi dell’ultima parte dell’anno, caratterizzata dalle promozioni del Black Friday e dagli acquisti di Natale.