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L’imperativo della sostenibilità: sempre più italiani scelgono prodotti buoni per la propria salute e per l’ambiente

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L’imperativo della sostenibilità: sempre più italiani scelgono prodotti buoni per la propria salute e per l’ambiente



La responsabilità sociale d’impresa ha un effetto positivo sul fatturato? I brand dei produttori che dimostrano ai consumatori un impegno sociale ed etico, vendono di più degli altri?

La responsabilità sociale d’impresa ha un ritorno economico secondo la ricerca Nielsen Global Survey of Corporate Social Responsibility and Sustainability, condotta intervistando 30.000 utenti internet in 60 Paesi, tra cui l’Italia, per analizzare il comportamento dei consumatori nei confronti dei temi di responsabilità sociale dei produttori del largo consumo.

Globalmente, nell’ultimo anno le vendite dei prodotti dei brand attivi nel rendersi responsabili socialmente ed eticamente, sono cresciute di più del 4%*, rispetto alle altre che sono cresciute di meno dell’1%.
Il 66% dei consumatori dichiara di essere disposto a pagare di più per un brand “responsabile”, con un trend in crescita dal 55% del 2014 e dal 50% del 2013.

Si notano differenze significative tra Nord America ed Europa, dove solo il 44% e 51% rispettivamente è disposto a pagare di più per un brand responsabile, rispetto alle altre aree in cui i tassi di crescita o di urbanizzazione sono molto più elevati, con un conseguente stress sull’ambiente e le persone: in Sud America la percentuale sale al 71%, in Africa e Medio Oriente/Pakistan al 75%, per raggiungere il massimo tra i consumatori di Asia Pacifico e Sud Est Asiatico (76% e 80% rispettivamente).

Gli italiani sono allineati con la media Europea, con il 52% dei consumatori  che riconosce un prezzo maggiore ai prodotti che offrono questo beneficio collettivo. Da rilevare che è un trend in continua crescita, partito da un 32% nel 2013, trend condiviso a livello europeo.

In un panorama vastissimo di scelte, le motivazioni per cui si acquista un prodotto rispetto ad un altro derivano da una serie di fattori. Con il crescere delle preoccupazioni ambientali e sociali, comprendere quanto i sentimenti dei consumatori si riflettano sulle loro azioni è sempre più importante. L’analisi ha quindi valutato l’importanza di fattori quali l’impegno sociale o ambientale dei brand e dei prodotti sulle motivazioni d’acquisto. 

In Italia, la freschezza e presenza di ingredienti naturali/biologici risulta essere l’elemento più importante per un prodotto (61%), seguito dalla presenza di benefici salutistici (53%). Queste indicazioni trovano conferma nella continua crescita del comparto biologico in Italia (866 milioni di Euro, +14% nell’ultimo anno), e di quegli alimenti alleggeriti (senza glutine 101 milioni di Euro, +31%; meno grassi 25 milioni di Euro, +10%) o del comparto dell’integrale (235M€ +11%). La fiducia nel brand si ferma al 53%, contro il 62% a livello glovale dove è il fattore numero uno.

Gli aspetti legati alla protezione dell’ambiente risultano più importanti per gli italiani di quelli legati all’impatto sociale. Il 41% ha acquistato il prodotto perché la società produttrice è nota per essere amica dell’ambiente e il 38% per la confezione a basso impatto ambientale. I valori sociali sono distanziati, con il 33% di scelta per l’impegno sociale e il 31% per l’impatto diretto sulla propria comunità. 

L’impegno etico ripaga anche in termini di messaggio pubblicitario: se il 17% ha acquistato per avere visto la pubblicità del prodotto, questa percentuale sale al 21% se la pubblicità riguardava l’impegno sociale/ambientale del produttore.

Il consumatore richiede sempre più prodotti buoni: buoni per l’acquirente e buoni per la comunità e l’ambiente. Un trend in continua crescita che rappresenta un’opportunità per i produttori, sia in termini di maggior potenziale di fatturato che per creare le basi per una crescita sostenibile dell’azienda stessa.

Per scaricare il report The Sustainability Imperative, clicca sul bottone ‘Scarica report completo’ in alto a destra.

*Analisi condotta su 1,319 brand di 13 categorie di prodotti diversi, su una media di 13 nazioni nell’anno 2014 – in media i brand selezionati rappresentano il 73% a valore delle vendite della categoria nella nazione, ad esclusione delle marche del distributore; Argentina, Australia, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Germania, India, Italia, Filippine, Russia, Singapore, Corea del Sud, Thailandia, UK, US.