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Formazione

Ottimizzare l’assortimento per crescere, nonostante la complessità del 2022

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Ottimizzare l’assortimento per crescere, nonostante la complessità del 2022


Per i retailer e i manufacturer sta diventando sempre più complesso gestire al meglio gli scaffali e le corsie. Per rimanere competitivi nel 2022, le aziende non possono più permettersi di essere reattive. Per superare la complessità del 20022, occorre analizzare meglio, prendere decisioni più rapide e pianificare le proprie strategie di assortimento e spazio in anticipo.


La vita degli shopper nel 2022, dopo il Covid e l’inflazione

Dalla pandemia sono emerse due categorie di consumatori: il primo gruppo è quello degli Insultated shopper, ovvero coloro i quali non sono stati colpiti finanziariamente dal Covid. Questo gruppo non ha previsto un budget specifico per le vacanze, le cene fuori casa o altre spese per l’intrattenimento. Ma con l’aumento dell’inflazione che porta ulteriori pressioni, la situazione potrebbe cambiare nei prossimi mesi del 2022.

Il secondo gruppo è composto dai “constrained shopper”, ovvero da coloro i quali sono stati colpiti negativamente dal Covid e che hanno dovuto ridurre il proprio budget nel 2022. Questi shopper si recano meno spesso nei negozi e acquistano confezioni più grandi quando fanno la spesa. L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari portebbe causare nuovi vincoli per questo gruppo, che cercherà sempre più sconti e promozioni.

Come stanno rispondendo i retailer a queste nuove sfide? Come stanno ottimizzando i loro assortimenti per rispondere alle esigenze di questi due gruppi di consumatori nel 2022?


Strategie di assortimento e merchandising che non funzionano

Mentre i manufacturer e i retailer cercano di ottimizzare le loro strategie di assortimento, è importante osservare le strategie che NON funzionano.

A volte “meno” equivale a “più” sullo scaffale

Alcuni manufacturer riescono a lanciare sul mercato più prodotti e ad aumentare la propria quota di mercato. Tuttavia, molti scoprono che spendere grandi quantità di denaro per portare i prodotti sul mercato si traduce in una perdita di fatturato e di quote di mercato. Una ricerca di NielsenIQ ha dimostrato che i prodotti doppi o simili non sono sempre utili. “Less is more” non è mai stata una massima così importante come oggi. 

Il reset dello scaffale non è sempre utile 

I retailer stanno scoprendo che più del 50% dei prodotti che rimettono a scaffale non ha successo e anzi, dopo la rimessa a scaffale, generano meno entrate di prima. I retailer passano troppo tempo a riallestire scaffali che alla fine generano una crescita in negativo. 

Una relazione puramente “commerciale” porta a scaffali sovraffollati

Il rapporto tra retailer e manufacturer può essere conflittuale quando si tratta di assortimento. Quando il rapporto tra i due è puramente commerciale piuttosto che strategico, gli scaffali diventano rapidamente sovraffollati. 

Idealmente, retailer e manufacturer dovrebbero collaborare alla creazione di una strategia di assortimento per raggiungere obiettivi comuni. Spesso, invece, i produttori investono nel marketing per portare sugli scaffali il maggior numero possibile di prodotti, raggiungendo così i propri obiettivi senza considerare l’ottimizzazione in un orizzonte più ampio. Spesso il risultato è un sovraffollamento dello scaffale. I retailer potrebbero trarre vantaggio dall’adozione di una strategia che vada oltre la negoziazione di singoli accordi con i brand e si concentri invece sul quadro generale.

Ma per farlo, hanno bisogno di una visione integrata di tutti gli aspetti dell’architettura degli scaffali e degli assortimenti.  

Person refining their assortment

Fai sì che la tua strategia di assortimento funzioni per te

Mentre la gestione dell’assortimento diventa più difficile, i tuoi competitor lavorano per ottenere un vantaggio competitivo. Passa in vantaggio con strategie e soluzioni proattive, che semplificano la complessità del panorama retail e di produzione.


Che cosa possono fare i retailer e i manufacturer per prendere decisioni smart sull’assortimento nel 2022?

Molti retailer sono restii ad attuare nuovi piani e a portare avanti strategie di assortimento. Spesso si verificano conflitti tra i team di marketing, R&S e vendite per quanto riguarda la visione strategica e l’esecuzione dei piani. C’è anche una certa titubanza nel prendere decisioni in tempi che alcuni definiscono come “turbolenti”. Sebbene tutto ciò sia comprensibile, esistono sicuramente delle possibilità per andare avanti e affrontare la complessità.

Cercare data set integrati per la ricerca in negozi più grandi 

Non è sufficiente esaminare le ricerche effettuate per un singolo negozio. È essenziale trovare partner di ricerca che possano reperire dati da un insieme più ampio di negozi in una determinata area. I dati granulari consentono di ottenere risultati unici per specifici cluster di mercato e di misurarne i cambiamenti in tempo reale. Grazie a queste informazioni, i retailer possono determinare le implicazioni uniche per ogni cluster, anziché limitarsi a esaminare i dati a livello aggregato. 

Utilizzo della simulazione per prevedere i risultati in termini di vendite

Il modo migliore per semplificare la complessità dell’assortimento è eseguire simulazioni. I software di modeling possono essere utilizzati per prevedere cosa accadrà quando, ad esempio, l’assortimento viene modificato con l’aggiunta o la rimozione di articoli, alcuni segmenti crescono o l’equilibrio si sposta verso un determinato brand.


Non adottare un approccio passivo

Nel difficile contesto del 2022, i retailer devono trovare il modo di semplificare la complessità dell’assortimento e del merchandising, adattandosi al contempo a diversi tipi di acquirenti. Devono avere la capacità di prendere decisioni strategiche in modo rapido, davanti al loro computer, per adattare lo scaffale alla situazione.

Piuttosto che adottare un approccio attendista, le modifiche all’assortimento devono essere apportate ora, in modo che i rivenditori possano ottimizzare e rispondere alle pressioni inflazionistiche, alle esigenze dei consumatori e agli effetti della pandemia. Scaffali efficienti equivalgono a costi operativi più bassi, il che ovviamente significa maggiori possibilità di rimanere in profitto.